mercoledì 17 settembre 2014

La Gran Bretagna e la guerra all'isis

I raid aerei UK contro l’ISIS in Siria 'illegali' senza l’ok di Assad. Nota della Camera dei comuni inglese
Ma Cameron non esclude nulla e la Gran Bretagna potrebbe partecipare agli attacchi a guida Usa
Secondo una nota della Camera dei Comuni inglese, gli attacchi aerei del Regno Unito nei confronti degli estremisti dello stato islamico in Siria potrebbero essere illegali senza l'accordo del governo del presidente Bashar Assad o una risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Lo riporta Rt.
Il primo ministro David Cameron delineerà, ai deputati in parlamento, i propri piani per un intervento militare più profondo in Iraq e Siria al ritorno dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite a New York la prossima settimana.
Una nota della Camera dei Comuni inglese, comunque, dice che gli attacchi aerei in Siria "saranno difficilmente giustificati legalmente" a meno che non vi sia la richiesta di assistenza del presidente siriano da parte delle potenze occidentali, come ha fatto il presidente iracheno Fuad Masum. Il governo britannico ha detto che qualsiasi azione in Siria rispetterà il diritto internazionale, e il modo più probabile per raggiungere questo obiettivo sarebbe quello di affermare che l'azione militare è per scopi umanitari. Questo resta controverso, tuttavia, senza che una risoluzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite l’autorizzi".
Il ministro degli esteri britannico, Philip Hammond, era a Parigi lunedì, per incontrare i leader e i ministri degli Esteri di oltre 30 paesi e discutere i piani per combattere i militanti dell’ISIS. Il vertice incentrato sugli Stati Uniti prevede di indebolire il gruppo militante offrendo sostegno militare per l'Iraq, insieme ai piani per fermare l'unione al gruppo di combattenti stranieri, tagliando i suoi flussi di finanziamento e cercando di contrastare la sua ideologia. Cameron dice che non ha "escluso nulla" e la Gran Bretagna potrebbe ancora partecipare agli attacchi aerei a guida Usa.
Un certo numero di parlamentari britannici ha espresso preoccupazioni circa l’intervento militare dell’UK in Siria, in quanto temono che tale azione possa essere interpretata come tacito sostegno al governo di Assad. L'ex capo della difesa britannico, Lord Richards, però, di recente ha detto che il Regno Unito dovrebbe lavorare con Assad, Mosca e le autorità iraniane per sconfiggere lo Stato islamico. La sua dichiarazione consegue ad una precedente di Sir Malcolm Rifkind, che ha esortato il governo del Regno Unito a collaborare con Damasco per sconfiggere i militanti jihadisti in Siria e in Iraq.
La linea di un intervento militare del Regno Unito segue l'esecuzione del cooperante britannico David Haines, che era stato tenuto in ostaggio dai jihadisti dopo il suo sequestro lo scorso anno. Il killer a viso coperto dell’ultimo video, che è apparso su Internet sabato, sostiene che Haines è stato ucciso a causa della promessa di Cameron di armare le forze kurde per combattere il gruppo jihadista. I militanti hanno anche minacciato di uccidere un secondo ostaggio britannico, Alan Henning. Cameron ha ribadito la sua "volontà di ferro" di distruggere l’ISIS e si è impegnato a "dare la caccia" agli assassini di Haines. "David è stato assassinato nel modo più duro e brutale che si possa immaginare da un'organizzazione che è l'incarnazione del male", ha detto Cameron domenica. "Daremo la caccia ai responsabili per assicurarli alla giustizia, non importa quanto tempo ci vuole".

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