Nuovo ultimatum di Alfano al Pd di Renzi sul possibile abbandono del
“tetto coniugale di Governo” se propongono le unioni omosessuali.
Il batage pubblicitario di questi giorni dettato da uno dei temi più
scottanti e discussi in un paese dove, da sempre nella città del
Vaticano risiede il Papa, il matrimonio gay rischia di far saltare un
Governo che ormai di larghe Intese sembra avere sempre meno. Dopo i
Ministri e i Viceministri che hanno abbondano Letta al suo triste
destino potrebbe essere che Alfano utilizzi questa scusa per defilarsi
pure lui “se propongono il matrimonio gay, ce ne andiamo un attimo prima
a gambe levate denunciandolo all’opinione pubblica”. Che il clima tra
il Segretario del Pd e Alfano dia come previsione forti temporali in
arrivo è dimostrato anche da come tuonano le parole del leader del Ncd
sul Job act “è la stessa zuppa di sempre“. Il clima potrebbe però
migliorare e diventare sereno variabile se si parla di legge elettorale,
dove tra le nuvole si apre un spiraglio. Tuoni e lampi quindi
investirebbero il Governo solo nel caso all’interno del “programma
comune” si parlasse di nozze omosessuali, cannabis e immigrazione. E
così in aria di elezioni Alfano, pensa bene grazie a questa occasione di
prendersi un po’ di quella visibilità che da mesi ormai era diventata
solo un sogno “Siamo al governo per fare scudo a delle cose che la
sinistra farebbe se non ci fossimo noi, la sinistra riterrebbe normale
legalizzare la canna, i matrimoni gay, le adozioni dei gay e frontiere
libere agli immigrati. Questo è il riformismo di sinistra. Noi siamo
dall’altra parte”. Quello che ci domandiamo però è: Alfano si è
resoconto che al Governo sta facendo da stampella al Letta di sinistra e
non allo zio di destra?
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