Il linguista Noam
Chomsky è sempre stato molto critico con le “finte” democrazie dei Paesi
occidentali.
La democrazia in Italia è scomparsa quando è andato al
governo Mario Monti, designato dai burocrati seduti a Bruxelles, non
dagli elettori”.
Parole nette e decise quelle di Noam Chomsky, il maggior linguista
vivente e filosofo, in Italia per il Festival delle Scienze
all’Auditorium Parco della Musica di Roma dove approfondirà il tema dei
linguaggi.
Nonostante i suoi 85 anni, Chomsky, uno degli intellettuali più
ascoltati del pianeta, non cambia le sue idee che ha portato avanti per
tutta la vita e continua a condannare i sistemi neoliberisti e
neocolonialisti.
In generale, dice, “le democrazie europee sono al collasso totale,
indipendentemente dal colore politico dei governi che si succedono al
potere, perché sono decise da burocrati e dirigenti non eletti che
stanno seduti a Bruxelles. Questa rotta – ha sottolineato Chomsky – è la
distruzione delle democrazie in Europa e le conseguenze sono
dittature”.
Il linguista ha parlato anche di neoliberismo come di “un grande
attacco alle popolazioni mondiali, il più grande attacco mai avvenuto da
quarant’anni a questa parte” e di new media, sottolineandone uno degli
aspetti negativi che è “la tendenza a sospingere gli utenti verso una
visione del mondo più ristretta perché quasi automaticamente le persone
sono attratte verso quei nuovi media che fanno eco alle loro stesse
vedute”.
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