“Ma perché non lo dice in televisione che non è possibile che
continuano a prendere i soldi solo a noi e che i ricchi non li tocca
nessuno”? La signora è proprio arrabbiata e vorrebbe che i democratici
che conosce uscissero da un silenzio
accondiscendente per schierarsi.
Mi spaventa che nelle grandi analisi su quel che sta facendo il
governo Monti queste realtà siano ignorate. Non è questo il terreno su
cui populismo e demagogia attingono a piene mani? E come far capire a
chi ha sempre pagato le tasse, che continua a pagarle, che si è
dissanguato per avere servizi che ora rischia di perdere, che i
possessori di grandi patrimoni, gli evasori, i furbi, continuano a
restare impuniti? Va bene il senso di responsabilità, ma perché non
guardare anche a questa base del Paese che non conta più per nessuno,
quella base che non sa, non è in grado o non vuole urlare ma che è solo
capace di prendersela con chi è altrettanto o più povero?
La logica dei mercati, dello spread, delle borse è diventata una
camicia di forza asfissiante che ottunde anche le intelligenze. Ho
sentito affermare in tv da un illustre esponente del Pdl che ormai lo
stato sociale del secolo scorso è un vecchio arnese buono solo per i
nostalgici. E con cosa lo sostituiamo? Perché non viene prospettato quel
che ci sarà dopo il tanto bramato “risanamento”? Finalizzati a cosa
sono i tagli dei servizi, degli impieghi, dei posti letto, dei
tribunali? Con tante leggi scritte solo per tutelare chi ha commesso
gravi reati, perché non ci si ricorda mai delle tante vittime che
aspettano soltanto di avere giustizia? E quando mai la otterranno se
anche i luoghi fisici del diritto vengono fatti sparire? E perché
attaccare le risorse che spettano alle regioni a Statuto Speciale? E’
vero che non siamo più alle prese con il Circo Barnum berlusconiano, ma
non sarà il caso di riprendere ragionamenti politici, accanto a quelli
ragionieristici? Se anche il presidente di Confindustria parla del
rischio di “macelleria sociale”, visto che lui gli operai li conosce
direttamente e non per aver letto solo qualche pregnante trattato, ci
sarà qualche ragione, o dobbiamo sospettare che anche lui si stia
preparando a ‘scendere in campo’ per le prossime elezioni?
Va benissimo mostrarsi
responsabili, ma non sulla vita degli altri, degli esclusi, dei non
garantiti, dei precari, dei pensionati. Ci sono molte strade per far guarire
questo Paese. Quella che si sta percorrendo rischia di danneggiare
soprattutto chi non ha neppure una qualche collocazione sociale. Ed è lì
che rischia di scatenarsi una violenta guerra fra poveri.
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