L’USB
ha incontrato oggi il ministro Patuanelli sul tema del gruppo ex Ilva
alla luce della decisione ufficiale della multinazionale Arcelormittal
di rescindere il contratto e restituire lo stabilimento alla gestione
commissariale.
Abbiamo
così avuto modo di esporre al Ministro la nostra proposta per il gruppo
ed in particolare per lo stabilimento di Taranto, ovvero la
pianificazione della chiusura dell’area a caldo ed un progetto
straordinario di intervento pubblico delle bonifiche ambientali per
nuova occupazione, difesa del reddito e la salvaguardia dei posti di
lavoro.
Abbiamo
inoltre sottolineato l’assoluta pretestuosità del comportamento della
multinazionale dell’acciaio che sin dal primo giorno della
sottoscrizione degli impegni in sede ministeriale ha fatto di tutto per
disattendere gli stessi, vedi l’atteggiamento di Arcelor verso i
lavoratori in As e su tutta la vicenda Appalto Ex Ilva.
Abbiamo
Inoltre espresso la netta contrarietà di USB ad un provvedimento di
legge che reintroduca l’immunità penale o peggio un inaccettabile
intervento a modifica dell’articolo 51 del Codice Penale che regalerebbe
a tutte le imprese una sorta di immunità rispetto alle responsabilità
sugli standard di sicurezza.
Il
Ministro nell’ assicurarci che a breve convocherà un tavolo con la
presenza di tutte le organizzazioni sindacali azienda e istituzioni
locali ha tenuto a sottolineare che il Governo nelle settimane
precedenti la conferma del Parlamento della cancellazione dello scudo
penale, ha dato piena rassicurazione ad Arcelor della disponibilità ad
affrontare i problemi denunciati. Ha riferito inoltre che ArcelorMittal
aveva comunicato al governo la volontà di dichiarare un esubero
strutturale di circa 4000-5000 lavoratori.
Al
Ministro abbiamo denunciato lo stato fatiscente degli impianti , la
pessima condizione ambientale e la condizione di disagio che si vive sia
dentro ma anche e soprattutto fuori della fabbrica. “Non è accettabile
vivere in una città in cui i bambini non possono andate a scuola a causa
dell’inquinamento in cui le mamme non possono accompagnare i propri
figli a giocare nei parchi e non possono neanche aprire le finestre
delle proprie case.”
“Perché
non fare a Taranto quello che si è fatto a Genova?” Su questo il
Ministro ha sottolineato che allo stato attuale non può essere escluso
nulla, persino un percorso pianificato per arrivare alla chiusura
dell’area a caldo.”
Il
perdurare della crisi nell’ex ILVA di Taranto, e della filiera
dell’acciaio in generale, dell’Alitalia, di FCA e delle tante altre
aziende strategiche per il paese, secondo l’USB, richiedono un deciso
intervento pubblico nelle aziende in crisi e la nazionalizzazione delle
aziende strategiche per l’economia del Paese, necessarie per evitare il
ripetersi dei disastri provocati dalla privatizzazione del sistema
industriale pubblico, costate un enorme esborso economico dalle casse
pubbliche senza che alcuna di queste crisi si sia effettivamente risolta
in modo positivo.
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