Ieri si è consumato l'ultimo atto della rovinosa caduta del Partito Democratico e della sua tormentata vita con l'uscita di scena del segretario Veltroni e le conseguenti dimissioni.
Veltroni è stato investito leader del Pd nell'Ottobre 2007 con una maggioranza schiacciante e con primarie a dire la verità un po' ridicole se non altro perche non vi erano avversari di rilievo; egli all'inizio della sua avventura godeva di una fiducia sia da parte del proprio elettorato, sia da parte anche dell'opposizione, che risultava addirittura imbarazzante, sembrava accontentare un po tutti, sia le varie anime e correnti del Pd sia un Berlusconi che finalmente sperava di trovare in Veltroni un avversario con cui si poteva dialogare e non solo litigare.
Walter è riuscito nell'impresa, più unica che rara, di dissipare tutte le sue buone intenzioni e tutta la sua credibilità in meno di un anno e mezzo, la sua caduta è a dir poco rocambolesca e il crollo di credibilità è stato pazzesco.
Veltroni ha, ad onor del vero, avuto il merito di semplificare la vita politica italiana ed innovarla avendo il grande coraggio (o ingenuità..) di andare alle ultime elezioni politiche da solo, senza la sinistra estrema che risultava essere un fardello per le anime moderate e riformiste (almeno sulla carta) e rompendo il vecchio schema di alleanze dell'Unione.
Questo comunque non ha portato i suoi frutti, perchè il Partito Democratico in realtà non è stato capito dagli elettori, è risultato essere un partito senza anima, vuoto, senza un forte e chiaro progetto per il futuro; si diceva rinnovamento ma i vertici del Partito non sono cambiati (D'Alema, Fassino, Rutelli..ognuno con le sue correnti e le sue faide) e la presunta superiorità morale della sinistra è andata a quel paese con gli scandali di Napoli e dei rifiuti campani e le conseguenti inchieste giudiziarie ai danni di due pezzi da novanta del partito quali Bassolino e la Jervolino.
Il Pd ed il suo segretario Walter si sono appiattiti su posizioni ondivaghe, interlocutorie, il messaggio del partito era confuso (è stato coniato anche il famoso "ma anche" per fare capire l'indecisione perenne del buon Walter), insomma è mancata una guida forte che indichi una rotta precisa agli elettori. (forse è pesato anche la troppa accondiscendenza nei confronti di Berlusconi)
La sinistra italiana sta versando in una crisi profonda, e quel che preoccupa di più è che all'orizzonte non si vede una figura nuova che la sappia veramente innovare e resuscitare, manca il Tony Blair della situazione, il leader carismatico che ha fatto rivincere per esempio i laburisti in Inghilterra dopo i 15 anni di dominio assoluto di Margharet Tacher.
Si spera che al più presto venga posto rimedio a questa situazione altrimenti la sinistra rischia veramente di essere cancellata dal panorama politico italiano.