A che punto è il processo di centralizzazione dei poteri decisionali in Unione Europea? Le tendenze e le controtendenze che via via stanno agendo sulle resistenze degli stati nazionali, vedranno nascere un organismo complesso capace di competere a livello globale con gli altri giganti come Usa e Cina? E tale organismo potrà assumere le forme inedite di un superstato con caratteristiche imperialiste?
Su queste domande e su una decostruzione complessiva del Recovery Plan che intende conformare un gigantesco processo di ristrutturazione (e destrutturazione) a livello europeo, si è discusso sabato e domenica scorsi a Bologna nel forum organizzato dalla Rete dei Comunisti.
Più di 120 persone, in larghissima parte giovani, hanno seguito con una attenzione che indubbiamente colpisce, tutte e tre le sessioni dei lavori.
I lavori del Forum hanno visto alternarsi relazioni e contributi al dibattito seguendo la traccia indicata nella relazione introduttiva che ha ricalcato il documento di convocazione del forum.
Diverse relazioni hanno approfondito la decostruzione del Recovery Plan europeo e del Pnrr italiano (Della Porta, Pollio, Grasso, Cararo) analizzandone gli assi strategici e le conseguenze sul piano economico/sociale, ambientale, politico/militare.
Altre relazioni hanno analizzato il “dispotismo europeo” che ormai pare ispirare il sistema decisionale costruito intorno agli apparati politici e finanziari (Russo) e il processo che ha portato all’esercito europeo (Russo Spena), un’altra ha ricostruito le dimensioni della competizione monetaria tra i grandi blocchi (Vasapollo), una relazione ha messo a fuoco la crisi di egemonia degli Usa e il tentativo della Ue di riempire il buco (Piccioni).
Infine la relazione conclusiva ha attualizzato – alla luce dei nuovi scenari – la proposta di un’area euromediterranea(ispirata all’Alba latinoamericana) come alternativa alla gabbia dell’Unione Europea e momento di passaggio in un processo di transizione economico/sociale/monetario e di cooperazione internazionale, in antagonismo al colonialismo e alla Nato (Marchetti).
Diversi i contributi alla discussione: da Giorgio Cremaschi all’economista Ernesto Screpanti, da Matteo Giardiello dell’ex Opg a Max Gazzola di Spread.it agli studenti di Cambiare Rotta.
Gli spunti, le analisi ma anche le prime conclusioni, consentono di ricavare una visione organica del processo in corso nell’Unione Europea e delle sue ambizioni nella competizione inter-imperialista che si va ormai delineando chiaramente.
Le relazioni saranno ben presto a disposizione in un numero monografico di Contropiano rivista che diventerà l’occasione per nuovi incontri e approfondimenti.
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