Non se ne è mai andato. Anche quando - con l’avvento di Mario Monti –
la gente è scesa in piazza per festeggiare le sue dimissioni, Silvio
Berlusconi ha dimostrato di avere più vite dei gatti: ha atteso, è
rimasto nelle retrovie, ha riorganizzato un partito che senza di lui non
sarebbe andato da nessuna parte, poi è tornato alla carica. Il tutto
mentre Mario Monti – prima amato poi odiato dagli italiani – cadeva
nella rete dichiarando di voler “salire” in politica, cancellando così
qualsiasi possibilità di un suo futuro ritorno come ”tecnico”. E i
risultati per il Professore sono stati molto magri. Non per il Cavaliere
che – uno dopo l’altro – ha visto annichilirsi tutti i possibili
avversari. Per tacer di Renzi – l’unico competitor davvero pericoloso –
messo nel cassetto dal suo stesso partito e da una classe dirigente di
stampo bersaniano, troppo preoccupata a perpetuare se stessa e un
modello di Pd ormai superato.
A differenza di Grillo, Berlusconi non
sta tenendo il suo pacchetto di voti nel cassetto, non finge di voler
fare salvo poi creare l’ingovernabilità. Tutt’altro: il Pdl è sceso in
piazza due volte e si è detto disponibile a lavorare per formare un
governo. Come dire: il cerino resta in mano a Bersani che – a sua volta –
lo scarica sui grillini. Ed è proprio il MoVimento di Grillo quello che
rischia adesso di perdere terreno ed elettori: con otto milioni di voti
ottenuti alle scorse elezioni, non è ancora ben chiaro cosa i deputati e
senatori a Cinque Stelle siano andati a fare in Parlamento: dicono solo
di no a tutto, chiedono un governo senza fiducia, si muovono sul
crinale del “vorrei ma non posso” quasi fosse una giustificazione
davanti ai propri elettori, come se la vita democratica di un Paese
avesse regole tutto sommato sovvertibili con uno schiocco di dita.
In questo panorama tanto ingestibile
quanto ormai congelato su posizioni inconciliabili, il vero vincente è
proprio Silvio Berlusconi: davanti al fallimenti di Mario Monti,
all’incapacità del Partito democratico di vincere le elezioni e
all’immobilismo di Grillo, ancora una volta i sondaggi premiano un
Silvio Berlusconi “temporeggiatore” ma in risalita. E al pari del
disastro attuale, i discorsi e la psicosi sullo spread sembrano ai non
addetti ai lavori una bugia che il Cavaliere può adesso usare per
rilanciarsi.
E non si vada a dire che Berlusconi
andava con le minorenni. Che Ruby. Noemi Letizia. Agli italiani di
queste vicende non interessa nulla. Anzi, forse invidiano anche quel
vecchietto settantenne ancora capace di divertirsi con soldi e donne.
Questa è la triste verità. Per tacer di quanti – poco più di un anno fa –
l’avevano dato per spacciato.
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