lunedì 6 agosto 2012

Un Europa da colonizzare

E' fallace, e fa anche ridere, l’idea che si possa reggere un sistema fondato sull’economia e la moneta ma privo di unità politica. Lo diceva nel 1991 anche Helmut Kohl, il cancelliere dell’unità tedesca. E esiste anche una ulteriore “conditio sine qua non”: per creare un’effettiva unità - nel nostro caso “europea” - occorre la scomparsa degli Stati nazionali.
Ed è questa la volontà nascosta, di chi attualmente manovra Bruxelles: estirpare gli Stati nazionali distruggendo ciò che è invece la forza storica della nostra cultura comune, appunto le identità nazionali. Cancellato questo humus - e i banksters e i tecnocrati e i professori lo stanno facendo alacremente - però, non si “costruisce” un bel nulla. L’idea di far nascere dalla “moneta unica” dal “fisco unico”, dalle “banche uniche” un’entità forte è semplicemente folle, irrealizzabile. La devastazione delle sue radici renderà, al contrario, al massimo, il nostro continente una grande area di libro scambio, di libera speculazione per la grande finanza e le multinazionali apolidi. Altro che “unità politica”. Quella si fa soltanto con un atto di forza politico, appunto. Aggregando l’Europa delle patrie in un unico Stato nazionale europeo.
Ma non è questo che vogliono, i Lor signori. Non vogliono un’Europa unita e forte, ma debole e da colonizzare.

Nessun commento:

Posta un commento