lunedì 15 dicembre 2008

GIUSTIZIA E FEDERALISMO: NODI IRRISOLTI

I due temi fondamentali all'ordine del giorno dell'agenda politica del Governo presieduto da Silvio Berlusconi sono essenzialmente due: il federalismo e la giustizia.
Il primo tema diviene fondamentale per diversi aspetti: è innanzitutto il cardine ed il vincolo che indissolubilmente unisce il PDL e la LegaNord nel senso che se non dovesse andare in porto il federalismo, specialmente quello fiscale, è chiaro che vi sarebbe uno sfaldamento dell'alleanza stessa come ha già tuonato più di una volta Bossi.
La questione del federalismo è vecchia, la Lega continua ad usare questo cavallo di battaglia da sbandierare ai suoi elettori ma anche nella passata legislatura la sua approvazione è stata tormentata e poi il successivo referendum un fallimento per il centrodestra (a dire il vero è stato boicottato da alcune forze che componevano la maggioranza vedi Udc..ma anche An in parte). Anche stavolta sembra esserci qualche difficoltà ma la Lega non ha più scusanti, perderebbe totalmente di credibilità se anche questa volta fallisse l'obiettivo visto, tra l'altro, la vasta maggioranza che il centrodestra dispone in Parlamento.
L'altro tema di cui si parla molto in questi giorni è la riforma della giustizia; qui bisognerebbe capire se il Governo vuole veramente riformare ed aiutare la magistratura a migliorarsi ed a migliorare la qualità del servizio ai cittadini oppure se cerca, come dice Di Pietro, di imbavagliare i magistrati ed impedirgli di condurre i processi facendosi leggi a vantaggio personale.
Sarebbe banale e scontato dire che il Premier con i magistrati ha qualche problemino......non voglio essere a priori dubbioso e scettico ma anche i provvedimenti presi in questa legislatura (lodo Alfano su tutti) per non ricordare quelli della passata legislatura firmata Berlusconi (per carità di patria..cito solo la depenalizzazione del falso in bilancio che casualmente ha fatto prescrivere un po di processi per il premier...) non vanno certo nella direzione di riformare la giustizia ma è a mio parere l'ennesimo tentativo di sfuggire al giudizio di un Tribunale.
Secondo Berlusconi e compagnia sembra quasi che bisogna colpire di più chi ha scoperto il reato di quello che lo compie.
Considerazioni personali a parte, l'Italia ha indubbiamente bisogno che qualcuno riformi "seriamente" sia la giustizia, sia l'assetto dello stato in forma federale, ma temo che anche questa volta si perda l'occasione per fare le cose fatte bene.

8 commenti:

  1. Ciao Fabio,

    il nodo giustizia è certamente da affrontare. I processi interminabili, le innumerevoli eccezioni formali a cui ci si può appigliare non fanno altro che favorire gli imputati ricchi e potenti (che possono permettersi di pagare un avvocato per anni). Certo è che non lo si affronta con la separazione delle carriere, creando due csm, e asservendo di fatto i pm al governo. Non parliamo poi della proposta demenziale di far eleggere i magistrati. Fui testimone un anno fa dell'annuncio di questa castroneria da parte di un leghista senza vergogna. Populismo della peggior qualità.

    RispondiElimina
  2. Ciao Fabio,
    egregia e saggia analisi politica,
    non posso che condividere in toto la tua lettura socio politica che hai dato ai due grandi temi che da sempre attanagliano la Repubblica:la giustizia ed il federalismo.
    Mi si permetta una faziosità culturale:
    sul federalismo la Lega dice cose ovvie e giustissime (speriamo che, come dici te, alla fine cominci ad applicarle);il federalismo, in soldoni, altro non è che l'antica mappatura comunale medioevale!
    insomma alla fine non erano tutte da scartare le invenzioni medioevali:i comuni (il federalismo)rappresentano quanto di più democratico e vicino al popolo possa essere espresso nella sfera politica/amministrativo.
    Un vero, onesto e leale Federalismo significa altresì la sconfitta dello stato giacobino, risorgimentale, accentratore, quello stato truffaldino, laicista, ottocentesco (ricordo che solo il 2% si arrecò il diritto di costruire l'italia. un onesto Federalismo è una schietta e nitida affermazione della disonestà culturale e politica dell'Italia accentrata da Porta Pia (che nefandezza!!) in poi, lo sanno anche i muli che Napoli stava meglio sotto i Borbone che non nella trista Repubblica delle banane!
    w dunque il Federalismo w i comuni e abbasso l'ottocento!
    ciao Paolo

    RispondiElimina
  3. Ringrazio per il contributo sempre proficuo ed utile Raskolnikov e il mio grande amico Paolo.

    X Raskolnikov: La proposta di far eleggere i magistrati è una corbelleria della peggior specie populista. Non si riforma la giustizia con slogan vuoti e stupidi.Concordo pienamente con il tuo intervento.

    X Paolo: Sono d'accordo sulla tua analisi per quanto riguarda il federalismo e la sua applicazione.

    RispondiElimina
  4. Separazione delle funzioni, prima ke delle carriere, abolizione dell'azione penale obbligatoria, creazione di uno strumento più efficace di verifica e controllo dell'operato dei magistrati. Questa la trovo una buona ricetta.

    Sull'elezione dei giudici: secondo me nn è una castroneria in sè, ma va chiaramente legata al tipo di architettura giudiziario-istituzionale di un Paese. In America ha un suo perchè, da noi sarebbe effettivamente una "cagata pazzesca", x dirla col Rag. Fantozzi.

    Sul federalismo: ci vorrebbe quello "totale", nn a spezzoni del tipo "facciamo quello fiscale" poi il "federalismo scolastico", ecc. Se federalismo dev'essere, ke sia ben fatto.
    E VERO soprattutto! Via i privilegi alle cosiddette "Regioni a Statuto Speciale" oppure ke a queste siano equiparate anke quelle a "Statuto Ordinario". Stop alle competenze "miste", ke hanno creato soltanto più caos e burocratizzazione. Analisi seria e profonda di quali materia si debba affidare la competenza esclusiva agli Enti Locali e a quali di essi, e su quelle ke invece nn possono prescindere dallo "Stato centrale".

    Credo ke nn andrebbero poi tralasciate le riforme istituzionali, a partire dal "premierato forte", senza abolire xò la figura di "garanzia" del Presidente della Repubblica. Meglio (da noi, nn si tratta di un giudizio, in generale) il presidenzialismo americano cmq, ke la "coabitazione" francese. Nell'Italia del "tutti contro tutti" porterebbe alla guerra civile...

    RispondiElimina
  5. Ciao fede, condivido la tua ricetta per la riforma della giustizia soprattutto per quanto riguarda la separazione delle funzioni più che le carriere e sul potenziamento degli organi di controllo dei magistrati che non imbavaglino però quest'ultimi al potere politico.
    Sul federalismo hai ragione, il Governo da la sensazione di non intraprendere un disegno unico ma di agire con riforme parziali e frammentate.
    Sul premierato forte invece mi permetto di dissentire da te

    RispondiElimina
  6. Credo che sul federalismo e sulla giustizia il PDL si giochi la faccia. Spero e credo che stavolta non falliscano l'obiettivo.

    RispondiElimina
  7. Anche io condivido la "ricetta" di Fede, ma non penso che magistrati e giudici eletti dal popolo sia una "cagata pazzesca" specie se fatto bene, e sinceramente di giudici e magistrati che lavorano male mooolto male ne è piena l'Italia e lo sappiamo tutti, mentre i pochi bravi rischiano la loro vita senza scorte di polizia e carabinieri e lottando contro i loro stessi colleghi.
    Per quanto poi possa stimare il Berlusca son sicuro che qualche legge ad hoc per se la farà comunque.

    Ricordo che io personalmente ancora aspetto l'inizio di un processo da ormai 5 anni.


    Marco

    RispondiElimina
  8. Ciao Mark, ti ringrazio per il tuo contributo!
    Concordo sul fatto che i magistrati bravi non siano tutelati adeguatamente dallo Stato (vedi Falcone e Borsellino che fine hanno fatto)

    RispondiElimina