mercoledì 5 novembre 2008

BARACK OBAMA: LA FORZA DI UN SOGNO

Barack Obama è il nuovo Presidente degli Stati Uniti, il 44° per la precisione.
La notizia non è certo una novità, si sapeva che il candidato democratico avrebbe avuto la meglio sul repubblicano John McCain come ampiamente previsto da tutti i sondaggi.
Obama a differenza di tutti gli altri candidati ha avuto la meglio perchè ha saputo diciamo così "vendere un sogno", tracciare una linea per il futuro a questa America che in questo momento di enorme difficoltà vede davanti a se un periodo nero e difficile un pò come accadde con Kennedy quando fu eletto nel 1960, si disse che con lui si apriva una nuova era e se ne chiudeva un'altra.
Egli racchiude in se poi altri elementi di novità quale ad esempio il fatto che per la prima volta la presidenza americana è andata a una persona di colore, fatto mai successo prima, in più dobbiamo dire che è riuscito a portare alle urne un gran numero di giovanissimi che per la prima volta votavano (il 72% di questi ha votato per Obama e solo il 26% per McCain).
Molti americani, specialmente di colore, vedono in lui un'opportunità di riscatto sociale, vedono la possibilità di uscire dal "ghetto" ed uno spiraglio di speranza per il futuro.
Sostanzialmente ha vinto perchè rappresenta una novità rispetto al pur validissimo McCain, eroe di guerra e perona capace e onesta; il popolo americano ha inoltre voluto con questa elezione dare un taglio netto alle politiche fallimentari di George W. Bush che ha mandato a rotoli l'economia nonchè prodotto disastri in giro per il mondo (guerra in Iraq) e questi fattori hanno pesato sul candidato repubblicano.
Barack Obama parla un linguaggio nuovo, innovativo (ha puntato molto su internet per esempio), è senza dubbio un grande comunicatore, sa trasmettere bene le sue idee ed è molto convincente...forse ha persino goduto di troppa stima ed è stato sopravvalutato su certi aspetti.
Viene visto da molti come una "rockstar", per così dire, che sa vendersi bene, arringa le folle, attrae consensi, ma poi all'atto concreto non sa realizzare quanto promesso, in sostanza molto fumo e poco arrosto.
Molti si aspettano una svolta in politica estera, devo dire che su questo punto sono molto dubbioso: è senza dubbio più moderato del suo predecessore, non è certamente un fautore della guerra preventiva per risolvere le crisi internazionali, saprà interagire e dialogare meglio di Bush con i partner europei e forse persino con i nemici dell'America vedi l'Iran con il quale vuole trattare con la diplomazia (cosi ha dichiarato, vedremo...) ma ricordiamo che Barack Obama da Senatore ha sempre votato per il rifinanziamento delle guerre in Iraq e Afghanistan nonchè nel 2003 ha votato a favore della guerra irachena.
Per quanto riguarda le politiche economiche egli ha dichiarato di mettere al primo posto la famiglia promettendo aiuti e sgravi fiscali ai ceti più poveri: il suo slogan è "prima la famiglia e poi la nazione".
Insomma le aspettative sono tante, vedremo quello che saprà fare concretamente perchè come sappiamo bene le promesse ed i sogni sono facili da vendere poi mettere in pratica tutto quello che si dice è molto più difficile.

9 commenti:

  1. MUSSO!!! MUMMIA!!!
    ESCI DAL LOCULO!!!

    x i lettori non centra con l'articolo ma è personale per l'autore.

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  2. X anonimo.....ho capito chi sei!!!
    Hai una Hyunday.....

    X Fede: onore delle armi a McCain, si è dimostrato un valido combattente!

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  3. Per forza hai capito te l'ho detto in anticipo cosa ti scrivevo!

    Mark

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  4. Obama rappresenta un grande cambiamento! A mio parere diminuirà anche l'antiamericanismo nel mondo.

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  5. Ciao Fabio,
    ti lascio questo scritto di Massimo Fini...
    Ciao, Paolo
    Tutti pazzi per Obama. Oltre, e forse più, che negli Stati Uniti, in Europa e soprattutto in Italia dove non siamo mai secondi a nessuno nel flaianesco correre "in soccorso del vincitore". Tutti pazzi per Obama , a sinistra come a destra. A sinistra perché si ritiene che rappresenti "il cambiamento" (parola magica e taumaturgica che, per se stessa, non significa assolutamente nulla se non l'eterno bisogno dell'uomo di illudersi che le cose, nel futuro, vadano meglio), a destra però l'elezione di un presidente nero, o comunque mezzo nero, dimostrerebbe, come scrive, sia pur a denti stretti, Angelo Panebianco sul Corriere della Sera, quanto "aperta e libera" sia la società americana.
    Ho ascoltato in questi giorni un'infinità di stucchevoli dibattiti sulle elezioni americane, ma alla domanda perché mai Barack Obama debba essere considerato se non "l'uomo della Provvidenza" almeno quello del "cambiamento" (concetto che, se ha mai un senso, contiene in sè quello di "miglioramento") la sola risposta comprensibile che politici, politologi, esperti, commentatori, eccetera, hanno saputo dare è questa: perché è un nero. Ora un nero non è per ciò stesso, migliore di un bianco. Questo lo può pensare solo una società intimamente razzista come resta quella americana e, in sottofondo, anche come quella europea e italiana (altrimenti il fatto che il nuovo inquilino della Casa Bianca sia un nero, o comunque un mezzo nero, non susciterebbe tanto scalpore). Anche Condoleezza Rice è nera, e per sopramercato donna, eppure è stata un'assatanata guerrafondaia, più del suo bianco superiore. Uno degli equivoci in cui cade la sinistra europea, e in particolare quella italiana, è di credere che i democratici americani siano, in politica estera, meno aggressivi dei repubblicani. Ma fu il democraticissimo Kennedy (e Obama è chiamato "il Kennedy nero") a iniziare la guerra del Vietnam e fu il disprezzatissimo repubblicano Nixon (forse il miglior presidente che gli Stati Uniti abbiano avuto nel dopoguerra, non a caso fatto fuori per una bagatella) a chiuderla. Fu sempre Kennedy a combinare il pasticcio della "Baia dei porci" e il democratico Carter quello del blitz nell'Iran khomeinista. Ed è stato il democratico Clinton, il sassofonista che tanto piacque a Veltroni, a fare la più assurda delle guerre, più assurda di quella all'Afghanistan o all'Iraq, dell'ultimo ventennio americano; la guerra alla Serbia, cioè all'Europa cristiana. L'America è un Paese imperiale e segue delle logiche imperiali cui nessun suo Presidente può sottrarsi. Al massimo Obama chiederà una maggior collaborazione agli europei ma sempre a condizione che seguano supinamente le logiche americane. Nessuno si illude che Obama ritiri spontaneamente le truppe dall'Afghanistan, dove si combatte la più vergognosa delle ultime guerre occidentali perché, sotto la formula ipocrita del "peace keeping", si vuole togliere a un popolo oltre la sua indipendenza anche la sua anima.

    Obama non cambierà neanche il capitalismo americano. Perché anche il capitalismo, americano o meno, ha le sue logiche ferree da cui non può sfuggire. È inutile e ipocrita prendersela col capitalismo finanziario, perché è la diretta conseguenza, oltre che la precondizione, di quello industriale. Chi si scandalizza per il capitalismo finanziario è nella stessa posizione di chi avendo inventato la pallottola si meravigli che si sia arrivati al missile. Ora siamo al missile e non si può tornare indietro senza sconfessare l'intero impianto del modello di sviluppo occidentale. Cosa che nessun Obama può nè ha intenzione di fare.

    Quanto al fatto che l'elezione di un nero dimostrerebbe quanto "aperta e libera" sia la democrazia americana, beh questo è un pensiero che può venire solo riguardo a un Paese che ha avuto fino a un secolo e mezzo fa la schiavitù, scomparsa in Occidente dalla caduta dell'Impero romano, e fino a cinquant'anni fa la segregazione razziale come nel tanto disprezzato Sud Africa bianco.

    Non può essere portato come distintivo, come medaglia d'onore di una democrazia quello che in democrazia, che proclama solennemente l'uguaglianza di tutti i cittadini "senza distinzioni di sesso, di razza, di lingua, di religione", dovrebbe essere l'assoluta normalità

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  6. spiccioli esempio dell'ipocrisia del Pd usa:
    1) nel Novecento (secolo Americano) sono stati più i presidenti democratici a
    fare guerre dei repubblicani;
    2)il pd yankee, sorse in difesa della borghesia
    (odiosissima!) inglese, dei latifondisti dei piccoli proprietari terrieri,
    addirittura ben visto anche da un nutrito gruppo di latifondisti schiavisti
    degli stati del sud. insomma è il partito dei capitalisti, dei liberal col
    pancione pieno! in realtà il partito repubblicano (certo con tutte le molle
    della politica americana) sorse per rappresentare le popolazioni più
    umili, i "poveri"americani.
    3)Truman (democratico) fu l'unico capo di stato che lanciò l'atomica (Saddam, Hu Hintao,
    Bin Laden, Kim il Song secondo, Ahmedinejad, Gheddafi e compagnia bella sono stati più
    accorti e più "democratici" del democratico, dolce e buono Truman).
    4) il fondatore del pd yankee, Thomas Jefferson, scrisse nella Dichiarazione
    degli Stati uniti d'America queste stupende e sublimi parole:" Noi riteniamo
    che le seguenti verità siano di per se stesse evidenti; che tutti gli uomini
    sono stati creati uguali, che essi sono dotati dal loro creatore di alcuni
    Diritti inalienabili, che fra questi sono la Vita, la Libertà e la ricerca
    delle Felicità"
    Bene, sai che il buon Jefferson, come quasi tutti i Presidenti Usa del primo
    periodo, era un INTRANSIGENTE E PERFIDO SCHIAVISTA?!!!
    DISPONEVA DI BEN 200 SCHIAVI!!! pensa, dopo aver letto quelle bellissime e
    "democratiche" (parola PENOSA oramai!), presero in parola il loro PADRONE (e
    scriviamolo in grende che Jefferson era un PADRONE BIANCO BORGHESE
    CAPITALISTA!!!), si dileguarono e alla prima occasione gli spararono
    addosso ma Jefferson era buono perchè democratico, Nixon stronzo perchè repubblicano...

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  7. infine.. nel secondo atto di costituzione del Ku klux klan (primi anni 20 del secolo scorso)si scrisse:"
    l'intento di rivoluzionare il sentimento nordista per trasformare ogni uomo in
    un appartenente del pd"fino agli anni 20 il dolce pd usa sguazzava in quel
    clan.l'associazione rivendicava di aver mandato il presidente Harding alla casa
    bianca, harry truman(il "democratico"che sganciò l'atomica)fu sul punto di
    divenirne membro, si fermò solo dalle posizioni anti cattoliche del clan.hugo
    black, fu un altro menbro del clan(rappresentante pd alla corte suprema), il
    senatore byrd della virginia occidentale ecc... detesto chi disegna i cattivi
    sempre e solo da una parte e gli unti del signore dall'altra.
    la realtà, a mio avviso è più complicata ed intricata...
    Paolo

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  8. Grazie Paolo per il tuo sempre importante contributo per fare aprire gli occhi su certi sepolcri imbiancati (vedi Jefferson, Kennedy, ecc..)diventati miti non si sa bene come e perchè.
    Grazie mille ancora per il tuo contributo!

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