venerdì 5 novembre 2010

BERLUSCONI NON MI HA DELUSO

In effetti è proprio così.
Non mi ha mai raggirato né imbrogliato.
Non è riuscito, neanche una volta e per quanto si sforzasse, a beffarmi.
Non ce la fece ai tempi delle sue prime apparizioni in TV - sto parlando dei tempi delle prime emittenti private con coperture poco più che regionali – né quando, usando tutti gli stratagemmi possibili, si travestì da politico statista.
A vista, affidandomi alla mia prima impressione, compresi che, con quella persona, non avrei potuto condividere neanche una panchina al parco pubblico.
Certo, qualcuno obietterà che non si possono fondare giudizi sulle suggestioni e questo è giusto ma, almeno per quell’occasione, l’istinto o la “suggestione” mi procurarono le informazioni più adeguate per osservare il personaggio sotto la più nitida delle luci.
Da lì in avanti, ebbi modo di ascoltare o leggere dichiarazioni o riflessioni di personalità, le quali, avendolo dovuto avvicinare per diversi motivi, lo conobbero e, inconsapevolmente, confermarono la mia precoce diffidenza ( vedi Enrico Cuccia e Indro Montanelli).
Strada facendo, al mutante Berlusconi , si addossarono altri rilievi mossi da ancora altre personalità: elencarle ora, sarebbe troppo lungo e forse, ormai, inutile.
D’altra parte, certi nomi dovrebbero esservi noti o, quantomeno, potreste ricavarli tra quelli che si son fatti sedurre dall’iniziale idea di poter racimolare qualche rimasuglio di potere avanzato nel trogolo della porcilaia a cui, in molti, ancora oggi, con ogni mezzo, tentano di avvicinarsi.
Oh, certo, molti di questi oggi sono delusi, amareggiati. Qualcuno, come Guzzanti padre, sembra addirittura essersi trasformato nel peggior inquisitore di Berlusconi : lo analizza, lo squadra e ce lo rivela nelle sue diverse sfaccettature psicologiche.
Ma, diversamente dall’opinione che in molti si affannano a diffondere sull’agire del premier, discettando sul come e sul perchè di certi atteggiamenti e dichiarazioni, credo che, ad oggi, Berlusconi Silvio, coerentemente con il suo essere, abbia dato il meglio di sé.
Sono convinto che abbia interpretato alla perfezione il ruolo che si è dato sin dalla prima ora della sua ascesa nel panorama politico italiano, ossia, la palude nella quale ristagna l’aria più mefitica d’Europa.
Dai tempi di “colpo grosso” (inventato dal suo attuale ministro dello sviluppo, Paolo Romani n.d.r) quando, con il citato programma, iniziò ad inoculare il “velinismo” nel popolo dei telespettatori meno avvertiti e, probabilmente, più repressi, il soggetto non smise mai d’ungere il video con la sua immagine plastificata, d’ammorbare e imbarazzare qualsiasi forma d’intelligenza con le insipide barzellette (mod. W.C. da IV classe elementare), di rendere risibile agli occhi di qualunque abitante civilizzato del mondo questo nostro, disgraziato e triste Paese, a lui sottomesso.
Non l’ho mai votato né sostenuto e, per dirla tutta, non l’ho neanche mai odiato. No, non mi ha deluso, anzi, si è superato rispetto a quanto mi aspettassi dalla mia personalissima e negativa, mai mutata, prima impressione.
Perciò, non riesco a trovare, da nessuna parte, in nessun contesto un qualsiasi, valido motivo per dichiararmi deluso.
Ora, però, ho un dubbio e mi chiedo: ma io, semplice, singolo e marginale cittadino-telespettatore, come ho potuto comprendere sin dal primo momento, seppure istintivamente, di quale pasta fosse fatto cotal figuro? Come mai i “soloni” (ogni accezione compresa) della politica che gli spalancarono le porte con l’inciucio apocalittico della “bicamerale” (confessato qui) non si accorsero, da subito, della personalità del soggetto? Sono davvero questi “signori” tanto sprovveduti? Oppure sono solo delle comparse al servizio di altri poteri? Di quale credibilità vorrebbero ancora ammantarsi?



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